Gli amori di una signora sessantenne per un uomo di trent'anni più giovane ? " E' un principio sul quale si basa la nostra cultura a renderlo un tabù: quello della sopravvivenza, dell'esigenza della nascita, dell'esclusione di un rapporto diverso. Accettiamo che un uomo anziano stia con una donna giovane perché la procreazione è possibile. Ma è un'idea che sta cambiando, e non solo perché oggi le donne possono avere figli in età avanzata. Oggi le donne nascondono meno che in passato gli amanti giovani che hanno sempre avuto. E questo destabilizza gli uomini: la presenza della sensualità nelle donne non più giovani li rende insicuri."Non è uno psichiatra, o un sociologo a dirci queste cose; ma Keanu Reeves, uno dei protagonisti di TUTTO PUÒ' SUCCEDERE. Prima che nella fortunata commedia di Nancy Meyers che serve soprattutto di trampolino all'ormai abituale istrionismo della coppia Nicholson - Keaton, è ad un altro film, insolitamente intelligente ed originale (oltre che discreto e sensibile nel trattare un soggetto a dir poco delicato da sviluppare sui metri quadrati del grande schermo) che le considerazioni dell'attore si adattano perfettamente: THE MOTHER, del britannico Roger Michell.
Non che la regia dell'autore del fortunatissimo NOTTING HILL metta nel film più di un naturalismo encomiabilmente pudico ed efficace; ma ormai abituale in un certo cinema di osservazione sociale e psicologico del paese di Ken Loach e Mike Leigh. E' la coraggiosa, oltre che impeccabile sceneggiatura di Hanif Kureishi (quello di MY BEAUTIFUL LAUNDRETTE di Frears e di quell'altra memorabile introspezione nell'intimità sessuale, INTIMACY, di Patrick Chéreau) a creare la differenza; ed a mettersi al servizio di un gruppo di attori diretti alla perfezione (primo fra tutti, naturalmente, meravigliosa di tatto e di reattività, l'attrice teatrale Anne Reid). Uno script che solo non esita a spedire a letto una matura vedova con l'aitante giovanotto che è oltre tutto l'amante di sua figlia: ma inserisce la già notevole trasgressione in un contesto familiare osservato con implacabile lucidità. Dove l'impossibilità del comunicare, l'aridità dei rapporti educatamente convenzionali vengono ad alimentare, e convenientemente spiegare, quel tema principale. Amare, per la protagonista, non significa allora soltanto risvegliare i propri sensi: ma trasformarsi in possibilità di aprirsi alla vita. O, se preferite, di evitare dall'essere frettolosamente relegata da famiglia e società fra le cianfrusaglie umani in attesa di disparzione.
Oltre i rischi del tema affrontato THE MOTHER rovescia con questo le regole drammaturgiche e psicologiche che reggono le spettacolo cinematografico, e non solo quello. L'ottica secondo la quale viene abitualmente proposto il concetto di oggetto dei desideri. O dell'origine dei sentimenti: inconfessabili come la gelosia, inalienabili come il diritto alla vita.